I Disturbi specifici dell’apprendimento, che appartengono alla categoria più vasta dei disturbi del neuro sviluppo (DSM 5, 2014), sono disturbi delle abilità scolastiche.
La Consensus Conference dell’Istituto Superiore di Sanità (CC-ISS, 2011) definisce i DSA «disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
•Dislessia, disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
•Disortografia, disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica);
•Disgrafia, disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria);
•Discalculia, disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere ed operare con i numeri)».
Tra i più importanti fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi del neursviluppo messi in luce dalla ricerca ci sono: familiarità per difficoltà di linguaggio e apprendimento, prematurità, basso peso alla nascita, Apgar basso, elevato ordine di nascita, uso di fumo e alcool in gravidanza, due o più anestesie generali sotto i quattro anni.
Tra i fattori di rischio, tuttavia, sembrano giocare un ruolo chiave anche fattori di natura ambientale di vario tipo, come dimostrano le recenti ricerche in campo epigenetico (Burgio et al., 2015). Il convegno metterà in luce l’importanza della ricerca scientifica e degli aspetti clinici nello svolgimento della didattica quotidiana.