Il Presidente Ordine Psicologi Calabria, Armodio Lombardo, interviene sulla odierna, drastica riduzione di professionisti Psicologi iscritti presso le liste degli Albi CTU di tutti i Tribunali in Calabria, analizzando lo scenario passato e futuro, a tutela di Colleghe e Colleghi.
Il Dott. Lombardo infatti ha predisposto tutte le azioni per “chiedere ai Presidenti dei Tribunali di indicare il numero esatto di consulenti ancora disponibili ad espletare le funzioni di CTU, quantomai delicate e indispensabili, grazie al prezioso lavoro di Psicologhe e Psicologi. Tuttavia” – prosegue il Presidente Lombardo – “detta carenza è l’effetto di grosse criticità nelle liquidazioni delle CTU che hanno causato, per l’effetto e negli anni, la cancellazione di numerosi Colleghi dalle liste dei Tribunali. Già in tempi non sospetti, prima ancora della recentissima introduzione della Legge sull’Equo Compenso, è stata trasmessa in data 21 marzo 2019 una nota ai Presidenti dei Circondari dei Tribunali e al VicePresidente del CSM, da parte del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi con il Presidente pro tempore Dott. Fulvio Giardina, per segnalare la mancata applicazione del D.M. 19 luglio 2016 n. 165 (lo stesso indicato oggi dalla Legge dell’Equo Compenso), recante proprio il Regolamento per la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolamentate, tra cui quella di Psicologo, da applicare in tutti i casi in cui un organo giurisdizionale debba liquidare i compensi per l’attività professionale. Una indicazione, purtroppo, raramente accolta e spesso disattesa.”
“Detta prassi” – continua il Dott. Lombardo – “ha determinato così, nel corso del tempo, un carico di lavoro da parte degli Psicologi assolutamente non sostenibile e non economicamente commisurato, attraverso alternative, inadeguate forme di calcolo dei compensi, responsabili della copiosa cancellazione dagli albi CTU”.
“Non solo” – richiama il Presidente OPC – “si è persino registrata l’irrituale richiesta prescrittiva, da parte dei Tribunali, di intervento di Psicologi operanti nel Servizio Sanitario Nazionale o in quelli Territoriali per svolgere attività di valutazione, diagnosi, intervento ecc., emulando ed andando persino oltre le funzioni dei CTU, creando un grosso vulnus e numerose criticità procedurali e di tutela dei cittadini, per come evidenziato anche da una recente ordinanza della Cassazione, che ha ristabilito il principio costituzionale delle libertà degli individui, finora persino “obbligati” dai Tribunali ad intraprendere percorsi terapeutici all’interno dei Servizi“.
“Per questi motivi” – conclude il Dott. Lombardo – “una volta avuta contezza della situazione numerica allo stato presente nelle varie sedi giudiziarie, appare indispensabile procedere in diretta sinergia con ogni Tribunale, a sostegno delle importanti attività dei Magistrati, stabilendo in primis, in modo certo, l’utilizzo del Decreto Parametri per la liquidazione dei compensi, in secondo luogo il ricorso a Consulenti Tecnici d’Ufficio escludendo richieste a Psicologi in servizio presso ASP e Comuni, le cui funzioni non possono, principi alla mano, comprendere alcuna attività nel contesto giudiziario, dovendosi occupare unicamente di prevenzione e livelli essenziali di assistenza per la popolazione”.
Il Presidente dell’Ordine, Lombardo, pertanto si augura che si possa “tempestivamente migliorare e potenziare la collaborazione tra Psicologi e Tribunali rimettendo ogni attività sui binari giusti, a vantaggio di tutti gli operatori giudiziari e della cittadinanza, impegnandosi ad organizzare un tavolo di confronto tra Tribunali, Ordine e Servizio Sanitario Regionale quanto prima”.